Cassa senza Fili Soundblaster Roar SR20 Recensione

roar1Nel panorama dei speaker wireless non poteva mancare Soundblaster. Anche la famosa casa californiana, negli anni divenuta famosa per le schede audio per Pc, si è gettata nella mischia proponendo il suo prodotto di punta, Roar SR20. E’ una cassa che si connette a PC, tablet, smartphone ma anche agli smartphone per avere l’audio della telefonata via Bluetooth. E’ ricaricabile con una durata di circa 8 ore.

La Soundblaster SR 20 ha la grandezza di un libro, con un design molto pulito. Al suo interno troviamo 5 woofer, suddivisi in due unità per le alte frequenze, un mid-woofer per la gamma media e due passivi per rinforzare i bassi, il tutto pilotato da due amplificatori che si
dividono le frequenze alte e medio basse.

Il Roar riproduce in maniera autonoma file Mp3/Wma/Wav da schede micro Sd, ma anche da chiavette USB, accetta segnali analogici dall’ingresso ausiliario, riceve streaming audio wireless (Bluetooth con AptX) oppure può essere usata come scheda audio esterna quando è connesso via Usb a Pc e Mac, senza richiedere driver aggiuntivi e con in più la possibilità di sfruttare la tecnologia SBX per gestire funzioni aggiuntive attraverso l’applicazione Sound Blaster Central.

 

roar soundblaster

 

Da segnalare l’interessante caratteristica MegaStereo, che consente di estendere il soundstage collegando due unità con un cavo dedicato e trasformando ciascun Roar rispettivamente nei canali destro e sinistro di un sistema stereo.
Il fronte sonoro, benché limitato in estensione laterale e separazione stereo a causa delle limitata distanza fisica tra i driver dei canali destro e sinistro, è apparso piuttosto soddisfacente per le dimensioni e la classe del dispositivo.

Già nella configurazione predefinita si avverte una buona presenza dei bassi, che reggono bene anche i passaggi più impegnativi rimanendo frenati e controllati a sufficienza da non invadere la gamma dei medi e rischiare di ridurre la definizione generale. Molto buona la funzione Tera Bass, che compensa la percezione di minor presenza della gamma bassa a volume d’ascolto ridotto senza impattare sulla naturalezza della riproduzione, un’opzione ideale nell’ascolto serale/notturno per mantenere la qualità audio senza disturbare nessuno.

Un secondo booster, attivato dal tasto Roar, agisce invece in maniera più radicale aggiungendo loudness, profondità e spazialità all’intera gamma: in questo caso si rinuncia alla linearità della risposta in favore di maggior volume, presenza e impatto sonoro richiesti all’aperto, in ambienti ampi o rumorosi.

La recensione completa su questo blog americano.

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