Differenza e Caratteristiche tra SSC SMM e SSD

ssd informazioniLa tecnologia legata al mondo delle SSD, solid state drive, si sta evolvendo sempre di più. Nuovi modelli arrivano sul mercato dando impulso ad un prodotto che sta riscuotendo sempre un maggior successo. Sono piccole, veloci, più resistenti rispetto agli hard disk, per questo, grazie all’abbassamento dei prezzi, le vedremo sempre di più su pc e laptop. Si chiamano SSD ,(vedi classifica delle migliori)  ma ci sono anche le SCC (Solid State Card) e SMM (Solid State Module)

Come detto queste memorie necessitano di poco spazio. È proprio questo che le rende cosi versatili e perfette per assumere qualsiasi forma. Tale aspetto incide anche sul tipo di collegamento che potremo sfruttare per congiungerle al computer e di conseguenza sulle prestazioni.

Il primo formato che ci viene in mente quando parliamo di SSD, è il classico quadratino da 2.5 pollici che colleghiamo tramite il cavo SATA. I modelli di questo genere possono essere montati nei portatili e nei PC desktop, il più delle volte utilizzando appositi adattatori per inserirli nei comparti da 3,5 pollici dei case. Bene, fin qui niente di nuovo, ma sebbene questo fattore di forma sia il più comune, non è certo l’unico. Esistono infatti memorie allo stato solido che possono essere collegate agli slot PCI-Express e assumono quindi dimensioni simili a quelle di una scheda di rete interna. Prendono il nome di SSC. Solid State Card e ovviamente non hanno alcuno chassis di metallo come gli SSD e si mostrano esattamente per come sono, vale a dire circuiti stampati con le memorie NAND saldate sopra.

Le SSC, che variano nel nome rispetto agli SSD per ragioni di forma, sfruttano comunque la stessa tecnologia. Hanno però il pregio di avere prestazioni formidabili, alcune addirittura capaci di sfiorare velocità di trasferimento dati pari a 20 GB/s. Se le paragoniamo alla più veloce interfaccia SATA 3 da 6 GB/s di un SSD, l’incremento è del 333%. Un esempio di SSC PCI-Express è il Micron P420m che può vantare la capienza record di 1,4 TB. Un valore assolutamente formidabile per un disco a stato solido. Queste soluzioni vengono utilizzate per lo più in ambito industriale o nel campo della ricerca. Gli unici a poter sostenere costi esorbitati come i 4.318 dollari (3.168 euro) necessari ad acquistare il P420m.

Un ulteriore fattore di forma che gli SSD possono assumere all’occorrenza, e che non facciamo fatica a definire inconsueto, è quello simile alla memoria RAM. Cambiano così nome da Solid State Driver a Solid State Modulo, diventando quindi SSM. In pratica, si tratta di una memoria a stato solido disposta su di un modulo lineare a doppia fascia, vale a dire quelli usati per ospitare la RAM che tutti conosciamo. Se paragonate alle SSC, sono più piccole e hanno prestazioni inferiori. Anche in questo caso, però, vengono utilizzate in ambiti particolari. Possiamo averne un valido esempio con i modelli prodotti da Violin Memory, azienda statunitense impegnata nel campo delle memorie a stato solido. Dato il loro particolare collegamento, vengono montate in appositi box tra cui il Flash Memory Arrays 6000 di Violin, che può arrivare a gestire ben 1 milione di IOPS, ovvero operazioni di Input/Output per secondo. Per dare un metro di paragone della potenza di cui stiamo parlando, basti considerare che un disco fisso meccanico SATA da 3 Gbit/s arriva a soli 70/100 IOPS.

Ci sono poi le micro SSD, che hanno l’ingombro di un singolo chip con dimensioni minuscole: 20 mm di larghezza, 16 di profondità e 1,2 di spessore. Recentemente lanciati dal colosso SanDisk con la linea iSSD, il modello il 00 ha una capacità che varia dagli 8 ai 128 GB e prestazioni da 350 MB/s in lettura e 450 MB/s in scrittura.

Il costo per GB di un hard disk, se paragonato alla controparte a stato solido, è sensibilmente inferiore, nonostante siano stati fatti giganteschi passi avanti in tal senso. Un GB SSD ci costa intorno ai 57 centesimi di euro contro gli 0,03 di un disco meccanico. Seppure le prestazioni siano a vantaggio dei primi, la necessità di spazio è fondamentale in qualsiasi computer. Basti pensare quanto rapidamente possano venire saturati 250 GB, uno tra i formati SSD più comuni e utilizzati.
Se però prendessimo a modello la situazione al lancio dei primi dischi a stato solido, scopriremmo che il divario era molto più abissale. Questo ci fa ben sperare nel prevedere un ulteriore abbassamento dei prezzi, che potrebbe definitivamente sancire il pensionamento dei tradizionali hard disk meccanici.

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